Mi è capitato di leggere questo articolo di Adolfo Fabbri che qui pubblico per intero e che trovo decisamente indicativo per chi è alla ricerca dei suoi primi scatti o ha un calo di creatività.
In fotografia, "dal nulla si può ottenere tutto, mentre dal tutto si può ottenere il nulla"
Tutto dipende dalle capacità creative del fotografo, dalle sue idee, dalla sua immaginazione e dalla sua fantasia.
Se mancano queste componenti, col "tutto", il fotografo non otterrà nulla; se questi requisiti ci sono, col "nulla" potrà ottenere il tutto.
Molte volte si dice che il talento, al contrario della tecnica, non s' insegna.
Giusto, come sarebbe possibile insegnare una dote naturale come il talento? Però possiamo far qualcosa per incrementarlo, per stimolarlo e per farlo uscire dal torpore se qualcuno inconsapevolmente ne è permeato...
Si, ma come?...
Esercitando proprio le componenti come la fantasia, l' inventiva, l' immaginazione, la creatività...
Ieri, rispondendo ad un commento di Roberto Lanza, ho descritto una parte del mio approccio con la fotografia e mentre stavo scrivendo mi è venuto in mente di riportarlo qua sul forum. Non mi resta che incollare una parte di esso, per farlo leggere a chi magari è interessato ad avere uno spunto diverso per combattere pure la "noia fotografica" che talvolta ci affligge.
"...La fotografia è comunque ovunque, anche in una stanza vuota perché dai suoi spigoli possono uscirne degli astratti geometrici interessanti."
A tal proposito vorrei dare una dritta a coloro che spesso non hanno le idee chiare quando escono a caccia di scatti.
Io suggerisco loro di soffermarsi in un angolo qualsiasi della strada, di un giardino, di un' abitazione, di un parco giochi o dovunque voi siate... e rivolgere lo sguardo verso la scena più brutta che si trova intorno a voi, ovvero quella più banale, più insignificante, più confusionaria, più disordinata e meno intrigante; poi chiedere a voi stessi:
"Avessi l' obbligo di scattare una fotografia accettabile in questo posto così poco fotogenico e per nulla piacevole, cosa sarei in grado di tirar fuori?... "
...Accettata la sfida con voi stessi, ecco che l' occhio si metterà magicamente alla ricerca di un qualcosa che magari solitamente cercate sempre di evitare quando scattate normalmente le vostre fotografie. E' proprio così, non vi sto prendendo per i fondelli! La vostra ricerca verrà imperniata tutta sull'estrapolazione del bello dal brutto, dell' utile dall'inutile, dell' originale dal banale, dello straordinario dall'ordinario...
Un esercizio che perseverando non vi farà mai tornare a casa con le pive nel sacco, da un' uscita fotografica.
Questo esercizio ha inoltre un benefico effetto che non è limitato solo ad ottenere una bella foto là dove mai vi sareste immaginati poterla scattare, ma è pure una palestra eccezionale per il vostro occhio; un esercizio utile che col tempo aprirà davvero una visione più ampia e variegata al vostro repertorio fotografico.
Quando l' occhio è allenato, riuscirete a vedere particolari e situazioni in modo spontaneo e naturale, là dove prima era notte fonda per voi.
Quasi - quasi questo suggerimento lo metterò sul forum perché lo ritengo necessario per coloro che dicono... "esco per fotografare, ma vedrai non farò nulla di buono...)..."
Un altro modo per allenarci, è quello di fotografare senza macchina fotografica. (non sto scherzando...) Camminare per le strade, osservare scene e situazioni e pensare... "Mamma mia che bella foto che scatterei in questo momento!" fantasticando su un' ipotetica inquadratura.
Il compianto Giampoalo Bolognesi, suggerì su "Tuttifotografi" di uscire senza fotocamera, ma solo con un telaietto vuoto di una diapositiva per fare inquadrature selezionando una scena e simulare uno scatto. Allontanando dall' occhio il telaietto, o avvicinarlo, si aveva ovviamente l' effetto di uno zoom.
Consigliò vivamente questa strategia per educare l' occhio verso una composizione corretta.
Saluti
Adolfo Fabbri