Fotografare nelle ore notturne non è così complicato come possa sembrare. L’importante è possedere l’attrezzatura adatta, fra cui fondamentale il cavalletto (per via delle lunghe esposizioni)e un telecomando per scattare a distanza. Sì, perché anche la sola pressione del pulsante di scatto potrebbe causare del micro mosso; personalmente, quando non ho a disposizione il pulsante, utilizzo l’autoscatto della macchina fotografica.
La prima cosa da fare, e che molti non fanno, è quella di mantenere gli ISO a livelli “normali” senza andare a sparare in alto. State utilizzando un cavalletto e presumibilmente il soggetto è un panorama urbano o comunque qualcosa di statico, alzare il valore ISO causa solamente l’aumento di rumore per quanto, nella fotografia notturna, la minima presenza di rumore elettronico è più accettabile che in altri casi.
Il diaframma va mantenuto chiuso (f/8-11) per mantenere una buona profondità di campo. Anche se si sta eseguendo uno scatto notturno, e quindi si pensa sia più normale mantenere il diaframma aperto per catturare più luce, così non è. La mancanza di luce si compensa con tempi di scatto lunghi, anche a 30 secondi, o con le pose B e T. utilizzare diaframmi chiusi oltre f/11 potrebbe causare l’effetto stella dei punti luce come i lampioni. Questo effetto è dovuto alla luce radiante che si riflette sulle lamelle del diaframma.
La lunga esposizione può causare anche il surriscaldamento della macchina, quindi controllate sul libretto la posa massima sopportabile dal sistema per evitare danneggiamenti dovuti all’eccesivo calore.
Se si vuole fotografare un soggetto in movimento evitando il mosso, le cose cambiano.
Il tempo di scatto deve essere impostato a 1/100 sec. o superiore, il diaframma va aperto al massimo (meglio utilizzare ottiche luminose) e gli ISO in questo caso devono essere elevati almeno a 800 (considerando una focale massima di 50mm), causando però rumore se si utilizza una reflex entry level. Fotocamere professionali con sensore full frame non hanno di questi problemi, poiché il rumore generato è minimo.
immagine © Roberto Mancini.